Critica in semiotica estetica dell’Opera “Natura che resiste” di Rosa Marasco
Sensibilissima, la creta della Marasco, nell’isomorfismo del venire alla luce umano e arboreo, si eleva di un’alba spiritualizzazione dalla potenza della materia grezza e cruda della terra, nel panteismo immanentistico di un respiro unico, che lega il vivente. È la resistenza alla corruzione del divenire che la natura essente oppone al tempo e agli accidenti, a riaprire la direzione del sentire alle radici profonde della provenienza inconscia e sempiterna. È dall’indistinzione della vita tutta, dal grembo terrestre e materno, che risorge ogni forma all’esistenza, dalla memoria immemoriale che frastaglia ogni nube fugace di pensiero.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti