Critica in semiotica estetica dell’Opera “L’era dell’acquario” di Mariateresa Giuriati
L’encausto elegante della Giuriati esprime il desiderio metamorfico di rinascita dell’identità e della conoscenza. Non è atto di scissione psichica nella presunzione di un’isolata certezza, bensì è movimento melodico di emersione di un’esperienza di verità, alla luce iridata e aurea di una rinnovata coscienza, che solleva il dono dell’imbibizione acquea e amniotica alla sapienza universale e archetipica dell’inconscio collettivo e che riscrive le armonie dell’universo alla catarsi dell’appartenenza ad un’unica libertà.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti