Critica in semiotica estetica dell’Opera “Tagli” di Tina Bruno
L’emersione figurale dinamica della filosofia pittorica della Bruno segue una fenomenologia, che incessantemente pone in gioco e in discussione l’isola tetica soggettuale sotto i tagli antitetici della rimozione inconscia, per una sintesi diveniente del proprio essere, in qualità di sfumatura del movimento cromatico, abitante la totalità della luce. Le geometrie coscienti dell’uomo sono così costantemente interrogate dall’artista, che ne scinde la solidità pregiudiziale in una dialettica all’inconscio, in una Aufhebung (superamento) di sé, che persegue un’etica della verità.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti