Girasole
Non trafiggermi più con la tua lama
inutile insistenza di ricordo.
Ho visto altri cieli, attraversato mondi
vivendo mille storie e mille sfide
che mi resero aguzzo come scoglio
insultato per secoli dal mare.
La luna ho incatenato nel mio cielo
e ho dileguato senza tregua i sogni
davanti all’orizzonte dei miei sguardi.
Nel cuore ho vive ancora antiche cicatrici
ed ho ormai chiuso il conto con gli inganni.
Ma se rivivo un fremito d’estate,
ancora mi commuove il girasole
che dopo il bacio acceso del suo giorno
s’abbandona spossato su di un fianco
alla carezza lieve della sera.
Giovanni De Crescenzo
Critica in semiotica estetica della Poesia “Girasole” di Giovanni De Crescenzo
Vivida e sapiente al contempo, la parola del De Crescenzo racconta della vita riflessa del pensiero, a cui naturalmente l’uomo è condotto dal tempo e dall’esperienza, senza tuttavia per la natura stessa dei sensi poter spegnere l’ardenza che suscita la vita diretta, la vita fremente, il gesto tutto umano, figurato dal girasole, che espone la propria fragilità amante al bacio fatale della coscienza, nel riaccordo del cuore ad una speranza subito dispersa, prima dell’abbandono.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti