Critica in semiotica estetica dell’Opera “Tiphareth” di Isabella Angelini
Il simbolismo mistico della Angelini si sospinge al centro dell’albero della vita, in equilibrio fra assorbimento e cessione generosa, a ricercare il senso della bellezza nella manifestazione della scintilla divina, nella verità. È la porta fra tempo ed eternità, fra molteplicità ed unità: armonia e integrazione degli opposti, che si colloca nel cuore redentore, al luogo di trasmutazione alchemica. È il sacrificio che libera la forza dalla forma e che conduce all’esperienza trascendentale della conoscenza: il pellicano incarna il dono supremo di sangue e di acqua, la purificazione della corruzione materiale e la fonte stessa della vita.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti