Critica in semiotica estetica dell’Opera “L’assenza” di Carlo Olmi
L’istanza filosofica della fotografia digitale con postproduzione dell’Olmi è riflessione sulla condizione transitante e seconda dell’uomo, in un presente di assenza. La vita trascorre assentandosi: iscritta nel teatro trascendentale è forma a vanire. La coscienza umana è azione di figure sfogliate: la vita accade nel ritmo figurale della ripetizione. Ma se è vero che l’esperienza quotidiana è di perdita, è anche vero che la vita dà occorrenza di attimi immensi di presenza. La giostra in trottola è immagine archetipica dell’attimo eterno della visione divina, che solleva dal divenire della vita. L’attimo tornante dell’artista non è più istante in fuga, è momento circolare, che contrae il movimento a densità massima, in sinestesia sospeso ed immobile: questo è l’attimo in cui le maschere e le parole dell’essere vanno in frantumi, per una percezione silente di presenza unitaria.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti