Critica in semiotica estetica dell’Opera “Il rifugio” di Giacomo Minella
Asilo del fuggire diurno in divenire è letteralmente il rifugio del Minella all’eclissi, al deliquio di luce in abbandono, in mancamento, in nascondimento della riflessione, che attinge al segreto profondo della dimensione irriflessa dell’inconscio. La figura di donna si raccoglie al grembo naturale e al grembo fisico, in tenera allusione al candido fiore ascosto, a riunire, in sogno sublimato, il dualismo di sé e d’altro in unico oggetto d’amore.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti