Critica in semiotica estetica dell’Opera “Time…” di Maria Cristina Fasulo
La puntasecca della Fasulo avvolge l’occasione di maternità, a trovare il kairos, la curvatura circolare di senso del tempo fuggente del divenire di chronos, che apre all’intuizione dell’eterno ritorno, dell’individuazione all’essere. Il luogo uroborico del grembo rinnova eternamente la vita, oltre la morte: la filiazione è significazione, la nascita di una nuova forma di verità, che sposa la necessità cosciente e la libertà inconscia. L’attimo di metanoia che rifigura il pensiero è un tempo di senso proprio, fra divenire ed essere, è l’Augenblick, che sussume l’istante nell’eternità, un aureo istante, che identifica alla deità.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti