Trasale
(le ferrovie, luoghi di importanti incontri e anche dolorosi addii)
Riconosco il sibilo del treno
che viaggia steso
nell’aere sovrastante.
Odo
i sobbalzi dei convogli
sulle sinuose e ferrose intervie
schiacciate dal peso greve
delle velocità.
Ogni meriggio
avverto, improvvisi,
i gravi battiti del cuore
che si accavallano coi penosi
trasalimenti dei tracciati.
Percepisco movimenti
subitanei
e poi voci,
che, prima distinte,
si fanno vieppiù
distanti,
come in un sogno.
Rivedo i tempi delle andate,
dei ritorni,
e, senza afferrarli,
quelli degli inconcepibili,
odiosi,
addii.
Massimo Vito Avantaggiato
Critica in semiotica estetica della Poesia “Trasale” di Massimo Vito Avantaggiato
Profondamente metaforica, la parola dell’Avantaggiato mesce in sinestesia i tracciati ferroviari e i luoghi segnici dell’uomo, feriti da partenze, leniti da ritorni, slegati da istanti singoli come battiti del cuore e trasalenti sempre al di là di sé, nell’altrove. E la continuità di senso è solo un sibilo del respiro, che viaggia sopra treni in commiato di parole.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti