Critica in semiotica estetica dell’Opera “Il paese fantastico” di Adolfo Passione
Lirismo e razionalità sposa l’arte del Passione, la forma geometrica non è mera astrazione metafisica, ma è umida ancora di sensorialità. L’artista proietta la sinestesia di una pelle di luce psichica, è la carezza modulata delle aggregazioni abitative dei pensieri, accolti in case fatte proprie. La quadratura della materia si eleva nel movimento piramidale di sublimazione, fino alla sospensione idealizzata dei valori del vivere, come aquiloni in poesia, a risolvere i dualismi di ombra e di luce.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti