Critica in semiotica estetica dell’Opera “Abissi marini” di Giovanni Gambasin
È sempre possibile la metamorfosi dell’essere nei micromondi cosmogonici del Gambasin. La potenza libera, ctonia e irrisoria della profondità inconscia è il grembo, l’athanor di gestazione di nuova vita. È questo un rituale sacrificale di morte e di resurrezione per integrazione degli opposti, per trasmutazione alchemica. Il pellicano è dono di sangue e di acqua da un cuore redentore, la spiritualizzazione materiale, per la fonte di conoscenza eterna.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti