Il suono dell’ombra

La luce del grido
grandina l’assenza
in un’altra notte, notte
senza un mattino

Frana l’aria.
È l’alba
nel nero che precipita
fino al ciglio dell’anima

fioriremo dal nulla
come in un sogno d’acqua

Sopra le algebre binarie
dei giorni
l’odore del nero
precede
la linea del dire
e la misura
sterminata
dell’ignoto

*

Dall’ombra
all’ombra
imbrunano i fiati
nel valico del sangue
è sillaba della fine
la tua voce
tra le orbite dell’iride
e il segno
inciso sulla pietra

Di ora
in ora
all’ultimo vocale
miracolare
perdersi non è ancora
morire
in questo eterno sconfinare
senza traccia

Tiziana Gabrielli


Critica in semiotica estetica della Poesia “Il suono dell’ombra” di Tiziana Gabrielli

È abbraccio profondamente sinestesico la parola della Gabrielli, fra la consapevolezza filosofica della coscienza e lo smarrimento estatico dell’inconscio, a portare la parola indietro, nel continuum elementare al mondo, al suono, al tono, all’emozione, a trovare la dimensione ineffabile, irriflessa e altra della meraviglia di verità, a rinascere dall’unico sussistere accadente.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti