Qui sarò

Un arpeggio di vento tra le spighe
accarezza un manto di papaveri
e sublima in un raggio di sole.
Qui sarò,
ombra di un profumo e ali di libellula
a camminare per mano
con la tenerezza dei ricordi.
Qui sarò,
lieve sulla terra amata,
nella polpa del frutto che mi nutrì,
in gocce di sudore, in una lacrima
cadute su una zolla più arida.
Qui sarò,
nel lenteggiare di onde assonnate
avvolte in una coltre interminata
di stelle e sguardi innamorati.
Qui sarò,
nell’orizzonte di libertà
che mi parlava incontro
da un valico di mille attese.
E sarò morte che dorme
nel cavo di un albero abbattuto
attendendo il sogno
che ancora le è mistero.
Solo al risveglio sarà chiaro
il sorriso oscuro di ogni passo,
sull’impossibile orizzonte
dove il fuoco dell’anima riposa.


Critica in semiotica estetica della Poesia “Qui sarò” di Andrea Polini

In un tempo circolare, in un tempo ritornante, in un luogo coessenziale di uomo e di natura, vince la morte nella sinestesia della memoria la parola del Polini. È una morte che feconda del proprio seme il grembo della terra, una morte che sublima in luce, che sa rinascere da un sogno, a generare il senso che lega ogni gesto, ogni passo della vita.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti