La poesia, la sua voce

Nel tormento per l’infinito
nella sua ancestrale sete
la poesia non è una fuga,
è un volo

veleggia tumultua
travalica le coordinate dello spazio
verso orizzonti ignoti
nella speranza di un’aurora.

Echi che si sgranano in versi
cantati ad alta voce o clandestini
come una preghiera sussurrata.

Palpita la poesia su poggi e forre
come vento che stormisce,
indugia negli anfratti e nei dirupi,
un viaggio della nostalgia
alla ricerca di sorgente e foce.

La poesia, la sua voce,
quel gesto aurorale che,
nel suo peregrinare
lungo l’itinerario del pensiero,
ridona la parola al suo respiro.

Franco Casadei


Critica in semiotica estetica della Poesia “La poesia, la sua voce” di Franco Casadei

In eco seconda, la parola del Casadei è la sublimazione di una domanda aperta in prece d’infinito, è tensione del divenire anelante, per l’oggetto d’eternità, per la risposta innaturante della provenienza e della destinazione. Così il vivere è espresso da un volo, che arriva dal vento e al vento ritorna del respiro dell’anima, per rinascere al senso.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti