Reliquia
In questa notte afona
dove neppure una
stella all’affaccio
è la finestra lanterna spenta
di fallita evasione nel domani
fuori dal labirinto d’ombra
dell’abbandono.
Resta reliquia d’addio
la tazzina con l’orma delle tue labbra
che appare orpello al dolore.
Sentire questa oscurità
compagna fedele alla solitudine
tornata mio abito ancora
in questa notte o alba nella
scialbatura delle ore dismesse
dalla luce
che l’orologio fissa
nel tempo orfano
d’amore è cesura d’ombra.
L’orlo di una tazzina è sillaba
di un sorso di perduta
continuità.
Gabriella Paci
Critica in semiotica estetica della Poesia “Reliquia” di Gabriella Paci
Dolente, la parola della Paci avverte nel segno di un’assenza il mero carattere di apparenza, di vanità, di ostentazione, di mendacia, che arresta il rimando di verità. Fermo è anche il tempo perché orfano del movimento d’amore. E l’oscuro iato di silenzio solo esprime in una sillaba isolata, come un’irrisoria balbuzie irrisolta, che manca la pronuncia dell’ineffabile e lascia alla sete implacabile di una sorgente perduta.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti