Pensiero sull’infinito
Gli umori collettivi, in sottofondo, al mio pensiero: mi
circondano di pieno; al ricercare, l’assoluto! Oltre il sipario,
dei suoni e delle luci.
Laddove, il nulla, traspone il mio esitare: entro i suoi
vortici di vuoto; mentre, io avverto una fredda sensazione! al
percepire, il mio infinito.
L’infinito! Colto in quegli occhi di ragazza; che mentre
parla, gli si umettan d’emozione: al commentar; nel che mi
guarda; la frase, letta inaspettata.
E intanto, grata! Lì mi regala: il suo candore.
L’infinito, nello spazio e nella mente; è un tuttun pieno, di
misteri.
Infinite: son la materia e l’energia riunite; infinitamente
onnipresente, è il tempo! Dall’influente sospiro; dov’è
scandito; attualmente: tutto il mio presente.
Fugace, come la meteora; che rischiarando il buio!
È subito, svanita: …sul mio stupore.
Giorgio Versetti
Critica in semiotica estetica della Poesia “Pensiero sull’infinito” di Giorgio Versetti
Frammentata e melodica al contempo, la parola elegante del Versetti dona meraviglia. L’infinito del poeta è affidato all’alterità, nell’emozione altra del chiasmo fra sorprendente e sorpreso, in un tangere intatto, in un istante eterno. Il soggetto, soglia di desiderio, è un altrove, a riconoscersi e a perdersi ancora.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti