Echi del Silenzio

In questa stanza vuota, risuona un’eco spenta, il tuo sorriso, ora solo un riflesso vago, le parole non dette, sospese nel vento, come foglie autunnali, in un abbandono blando.
L’amore che fu, ora un ricordo sbiadito, un’ombra lieve, una traccia sottile, e il mio cuore, un teatro deserto e svuotato, dove gli attori sono ombre che brillano esili.
Nelle notti silenti, cerco il tuo sguardo, tra le stelle che cadono, come lacrime ardenti, ma l’amore perduto è un sogno che svanisce, un dolce tormento, un fuoco che brucia e si spegne.

Alessandro Marroni


Critica in semiotica estetica della Poesia “Echi del Silenzio” di Alessandro Marroni

La parola malinconia del Marroni soffre la dimensione effimera della rappresentazione, che echeggia tuttavia a rinascere un silenzio che non muore. Il silenzio dell’amore perduto torna a congiungere gli opposti, a sussurrare nelle immagini della natura, sublimando il dolore nella partecipazione cosmica.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti