La bottega dell’artigiano

Ci sono lacrime che scorrono
solo per me

Nessun testimone

Ci sono luoghi della memoria
che appartengono

Solo ai poeti

Affollati luoghi
come certi magazzini
di oggetti in disuso

rotti e arrugginiti
inceppati e muti
con rondelle mancanti

E la polvere che tutto copre
ma non nasconde

Se basta una carezza leggera
a ridargli il colore di un tempo

Lì mi aggiro silenziosa e sicura
e lì mi troverai

ad aggiustare sogni

E i sogni non hanno
padrone, loro
sono di chi li accarezza

Nascono dalla carne
dalle fibre del cuore
dall’olfatto sedotto

dal tatto leggero
dallo sguardo incantato
sul mondo

dalla terra dell’anima
esule
migrante in cerca
del suo lido benedetto

Antonietta Pastorelli


Critica in semiotica estetica della Poesia “La bottega dell’artigiano” di Antonietta Pastorelli

Carezzevole, la parola della Pastorelli ridesta i sogni dimenticati. La sinestesia dei sensi in poesia è un’alchimia che ravviva l’inerte, che ritrova il perduto. L’anima è in esilio natante nella parola a trovare il lido del silenzio, che celebra sacralmente la presenza.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti