Significazione critica dell’opera “Un incedere apollineo” di Emanuela de Franceschi
La sinestesia musicale dell’opera “Un incedere apollineo” della de Franceschi sospinge ad eco attraverso un poietico ed estatico viaggio, dal descensus alla nappe de sans brut emozionale del continuum dionisiaco, all’incarnazione della forza nel tono muscolare, alla sublimazione apollinea dell’eleganza di un incedere eretto ed elargitivo, d’individuazione e di affermazione dell’essere in forma fenomenica e razionale. Il movimento cromatico solleva dai rossi, dell’energia primaria ed indirezionata, quale dimensione propriocettiva del possibile, ai gialli, della scelta e del riverbero esteriore generoso: dall’essere all’esistere espressivo. La sapienza estetica della de Franceschi ricorda che la ripetizione dai primordi è la formula rituale della soglia e del passaggio dal luogo animale all’umano: la ripetizione è linguaggio, fondante il cosmo dal caos.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti
Emanuela de Franceschi 2015Redazione2015-09-27T17:34:04+02:00