Sentiero di lucciole e luna
Di fiori chiusi nel talamo dei prati
è questa notte:
di grilli il canto, orme di lepri.
Le stelle lontane
e l’algido pallore della luna
nel silenzio mi orienteranno.
( Sarò da te prima che nasca il sole,
con l’erba ai piedi fresca della brina )
Nel mistero del buio
– fiammelle di lucciole, sguardi di gufo –
ti cercherò con pazienza infinita.
Non troverò né impronte, né rumori
e nemmeno scie labili di odori:
la tua essenza soltanto mi sarà di guida.
( Seguirò l’ ondeggiare dei capelli
e il respiro nell’ansia della corsa )
Il profilo dei fianchi
e il petto pieno
sfiorano appena steli, rami e fronde,
ma segnano precise le tracce di un sentiero.
Esausta ti fermerai forse tra poco
rapita dall’incanto e dal riposo.
( Desiderio, attesa, pausa del tempo:
il tuo muover di ciglia lieve suono )
Quando l’alba svelerà adagio
il suo chiarore,
resterò con te negli occhi e nelle labbra.
Anelito di vita,
nostalgia struggente,
amore mai raggiunto che mi sfuggi ancora.
( Seducente magia, attimo che vola:
un’emozione vaga, un soffio,… un niente! )
Fabiano Braccini
Significazione critica della poesia “Sentiero di lucciole e luna” di Fabiano Braccini
Quasi un quadro impressionista la poesia del Braccini, in brevi, delicate parole, in toccata e fuga, subitanei riconoscimenti sfumati dall’emozione. Fra il perdersi e il trovarsi, di buio e di luce, d’essenza e di sensi, fino a “l’ondeggiare dei capelli”, una dinamica spaziale di percezione inconscia e archetipica, movimento emozionale melodico fondante il desiderio, prima costituzione di senso, fino a “il respiro nell’ansia della corsa” come soglia di un animismo che diffonde l’uomo alla natura. Nella sinestesia tattile del poeta si sfiora la condizione umana di vacuità, di anelito e di attesa e differimento dell’amore, che si apre, infinito ed ineffabile, da una “nostalgia struggente”.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti