Significazione critica dell’opera “Incanto” di Giovanni Vescio
Una potente sintesi dei poli oppositivi, di vita e di morte, è l’opera del Vescio. L’atto d’amore è rinuncia e morte dell’identità significante, della forma in apparenza della persona, per l’abbraccio aperto all’alterità, come proprio essere. Il dolore stesso della perdita di sé è potenza fecondatrice di filiazione, connessa al desiderio umano di vita eterna. La morte è esorcizzata dall’artista nel rituale dell’averla in ascolto e in luogo di passaggio trasformativo, per il dono di generatività, che l’invisibile della verità del senso volge in nuovo fenomeno significante ed eternante stirpe di vita.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti
Giovanni Vescio 2015Redazione2015-09-27T19:12:07+02:00