Amore nudo
Ascolto le mobili dune
rapir la triste melodia
che lenta va,
svanendo,
sulle ultime luci.
Sul suo immutabile sorriso,
un teschio,
riflette le note
del mio annoso orizzonte;
nelle sue forme cave
interrogo il vento
che, lieve, mi scioglie
disperdendomi
ai suoi tiepidi sospiri.
Eppur
su queste mie carni informi
ancora vaga il mio amore nudo
che, muto,
ancor mi plasma
su questo vivo deserto.
Massimiliano Testa
Significazione critica della poesia “Amore nudo” di Massimiliano Testa
La profonda e nostalgica poesia del Testa percorre echi finissimi della memoria, lungo una filogenesi e fino alla dimensione inconscia primeva dell’inorganico dell’essere, la sabbia. L’origine inorganica della vita richiama tristemente l’uomo alla necessità del ritorno. La memoria archetipica della quiete, in figura femminile d’accoglienza, dal sorriso e dal canto melodico regressivo, trascina la parola indietro, al respiro, al vento. La morte, dispersione nell’infinito in abbraccio al mondo, al poeta è amore nudo, vero, a ritrovarsi ancora.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti