Significazione critica dell’opera “Purgatorio” di Roberto Morreale
Tensione, sospensione, attesa, in una dialettica fra illusione e incanto suggeriscono i ghiacci crepitanti di Roberto Morreale, rivelando la purgatoriale quotidiana condizione dell’uomo, resa dalla presentissima intimità di un altrove da essere. L’azzurro approfondimento di dita psichiche sottili e fatali trattiene la tensione catartica dello scibile dal passaggio oltre l’eco dell’istante frammentato, nella superficie glaciale cristallizzata dell’illusione, del riflesso, della dimensione umana e sempre seconda alla prima verità, impossibile e irrinunciabile al movimento dell’andare del desiderio. In ultimo al sottile stelo della nostalgia di un paradiso d’infinità perduto c’è sempre, al di là da venire, il varco per l’oltre della verità, possibile all’uomo solo come raro fiore inattingibile alla mente, ma sfiorabile ai nostri sensi nella scelta sfumata della sinestesia emotiva, carezza del possibile, latente all’epoché del sapere, ma elargitiva alla vita del meraviglioso e acceso continuum di sé e mondo.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti
Roberto MorrealeRedazione2014-10-06T22:30:21+02:00